Ingegneria genetica wireless

SAUDAGI ISAAN

Non c’era niente, nemmeno la casa, la prima volta che arrivai al Bufalo Colorato
Quattro galline spelacchiate, i pipistrelli, il verde del riso e il sorriso della mia Tiraps
In un angolo del mercato c’era un matto che aveva aperto un tentativo di internet point
La linea c’era e non c’era, bastava una refola o un tuono fuori squadro e l’elettricita’ se ne andava
E tornava dopo giorni e giorni
Steve Jobs mi guardava con gli occhi spiritati del pazzo del villaggio
I genitori quando parlavano di lui scuotevano la testa avviliti
Non conosceva una parola d’inglese ma era un mago del computer
Aveva un cane, un borboncino, che mi leccava le gambe e si mangiava le zanzare che perseguitavano le mie caviglie
Mentre eravamo li in attesa che passasse il monsone o che tornasse la luce Steve ed io facemmo amicizia
A gesti
Io gli parlavo di Maradona e lui di valvole e transistor
A intervalli di poche ore si andava a comprare giganteschi piatti di riso saltato con rane e serpenti, a parte aveva il peperoncino gia’ sminuzzato che aggiungeva con grande generosita’
Di Steve ricordo soprattutto l’alito, pestilenziale
Una mattina, era domenica, trovai un milione di bambini che giocavano ai videogame
Steve si era ingrandito ed aveva commercializzato la sua idea
Adesso i genitori non scuotevano piu’ tanto la testa
Era bello andare da Steve
Ci andavo in motorino, con la pioggia e sotto il sole
Attraversavo le risaie, le mondine mi sorridevano, ogni tanto prendevo una merda e tornavo a casa a farmi la doccia con la pompa
La mia Tiraps si divertiva come una pazza quando tornavo a casa di corsa ricoperto di sterco
I vecchi mi guardavano con aria stupita e di compatimento
Sono pazzi questi farang
Che poi ora che ci penso come si fa a non vedere una merda di vacca al centro della strada ?
Dopo che il bar di Steve divenne un covo di bambini assatanati di videogame mi dovetti far venire un idea
E allora andai nel capoluogo e mi comprai un computer
Niente piu’ mondine che sorridevano, niente piu’ vecchi che mi compativano ma soprattutto niente piu’ merde
Il Bufalo Colorato sorge al centro di ampio latifondo coltivato a riso, non c’è niente per miglia e miglia
E quindi non c’era nemmeno la possibilita’ di collegare internet
Nel mio giardino incantanto dovetti a malincuore far istallare una mostruosa parabola
Steve la venne a vedere e fu molto orgoglioso di me
Oggi, dopo sette anni, Steve mi ha mandato i tecnici della rete telefonica a istallare il wireless
Un sofisticato marchingegno che sostituisce il satellite, e’ molto più economico e internet va cento volte piu’ veloce
Steve oramai e’ un multimilionario e si sfonda di coca e modelle
Si, tutto molto bello, il progresso
Ma io ho molta nostalgia del mio vecchio sgangherato Bufalo Colorato

Questa voce è stata pubblicata in Thailandia. Contrassegna il permalink.

Una risposta a Ingegneria genetica wireless

  1. Eddy ha detto:

    bellissimo (come tutti li altri tralatro) credo tu non ne abbia a male se lo condivido sulla mia bacheca FB

Lascia un commento